25 GIUGNO 1839
25 Giugno 1839, ricordatevi questa data.
A Sant’ Angelo Lodigiano esattamente 20 anni dopo la data scritta al parroco Don Bassano Dedè venne inviata una lettera (state sereni ne mettiamo solo un pezzettino)a firma di Raimondo Pandini, Nosotti e di Don Bartolomeo Cagnoni:
“Con atto in data d’ oggi autorizzato dal Real Governo di Sua Maestà Vittorio Emanuele II venne alla deputazione Comunale di Sant’ Angelo e da apposito incaricato del Generale Garibaldi istituita una Commissione anche in questo Borgo per l’ arruolamento dei giovani volontari al Corpo dei Cacciatori Delle Alpi sulle norme di quelle che furono già attuate nelle città e principali borgate del Regno.
A far sentire l’ importanza di tale arruolamento ad eccitare la gioventù ad accorrere sotto le bandiere del prode Generale Garibaldi, la commissione di Lodi promulgò un proclama, specialmente diretto ai Reverendi Parroci, del quale proclama la scrivente Commissione le spedisce copia pregandola a volerne fare lettura al popola dal pergamo (ora pulpito), delucidando quei passi che a suo criterio possano essere poco compresi dalla generalità della popolazione. Non dubita punto la scrivente che Ella pure vorrà concorrere con tutti quei mezzi che Dio pose nelle Sue mani, e secondo i quali dovrà essere giudicato alla emancipazione di quest nostro Paese”.
E così fu.
1092 erano i volontari che partirono il 6 maggio 1860 dallo scoglio di Quarto presso Genova al comando del Generale Garibaldi e alla volta della Sicilia, per liberarla dall’occupazione borbonica. Furono molti di più quelli che si presentarono all’ imbarco ma non trovarono posto sulle navi pronte a salpare. Facendo scorrere l’ elenco dei partecipanti alla spedizione dei Mille di Marsala, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’ Italia del 12 novembre 1878, compilato sulla scorta dell’ elenco pubblicato nel 1864 dal Ministero della Guerra, compaiono ben nove volontari con origini lodigiane.
GIOVANNI ENRICO MAMOLI nato il 25 giugno 1839 a Lodi Vecchio era tra loro. Forse non sapete che i nomi e le rispettivi immagini dei Mille immortalati dal fotografo ottocentesco Alessandro Pavia vennero messi in un album detto appunto “L’ Album dei Mille” ed ogni foto venne fatta controfirmare da Garibaldi in persona per provare la presenza alla storica impresa.
Credits immagini Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Roma