Nel 1690 la Basilica di Piazza Santa Maria venne acquistata dalle suore Orsoline. Dieci anni dopo fu donato loro il corpo di un martire cristiano rinvenuto in una catacomba romana, su cui era posta la scritta “Fedelis”.
Il corpo del Santo Martire venne portato in chiesa dando inzio così al culto di San Fedele. Oggi, nella chiesa parrocchiale di Lodi Vecchio, le reliquie sono conservate in fondo alla navata laterale di destra. San Fedele è molto venerato dalla comunità “ludevegina”, ma in realtà non è riconosciuto come santo dalla Chiesa cattolica.
Per conoscere la storia di questo Fedele, dobbiamo fare un salto nel tempo e tornare al 1681.
Le suore Orsoline
Un piccolo gruppo di suore dette “Orsoline” arrivò a Lodi Vecchio. Quello delle Orsoline era un ordine che concepiva la vita religiosa in maniera nuova, non volendo rinchiudersi all’interno dei monasteri, ma anzi esercitare attivamente all’interno delle comunità, attraverso azioni di educazione al catechismo, alla lettura e scrittura e all’economia domestica. Inizialmente il gruppo, formato da sei suore guidate dalla Madre Superiora suor Maria Angela Panigada, affittarono come base una casa sulla piazza. Successivamente, essendo in disuso la chiesa di Santa Maria (l’antica cattedrale di cui purtroppo oggi non rimangono che pochi resti nell’area archeologica) e disabitato il conventino, nel 1690 fu loro concesso di poter utilizzare i fabbicati come loro sede.
Per il grande impegno all’interno della comunità, esse riuscirono presto a conquistare la stima degli abitanti di Lodi Vecchio, che testimoniarono la loro gratitudine attraverso regali.
Il corpo di San Fedele
Tra questi doni, annoveriamo nel 1700, il corpo di un martire cristiano, trovato in una catacomba romana, su cui era apposta la scritta “Fidelis”. Le reliquie vennero subito translate all’interno della chiesa, dove riposarono fino al 1811. In quell’anno l’ordine delle Orsoline venne temporaneamente soppresso, mentre la Cattedrale di Santa Maria, ormai edificio malridotto fu abbattuta.
Gli arredi della chiesa vennero in parte dispersi e in parte venduti ad altre parrocchie: l’altare maggiore fu ceduto alla chiesa di Salerano. Poichè nell’altare era sistemata la teca contenente i resti di San Fedele, i saleranini volevano anche le reliquie, ma i fedeli di Lodi Vecchio non avevano nessuna intenzione di privarsene. Una notte di novembre, una ventina di uomini arrivarono da Salerano con l’intenzione di prelevare l’altare con il corpo. I ludevegini, di guardia, misero in fuga il “nemico”. La diatriba tra vicini durò per alcuni giorni, finché il vescovo di Lodi non decise di mettere fine alla contesa. Egli assegnò la proprietà delle reliquie a Lodi Vecchio. San Fedele trovò riposo all’interno della chiesa di San Pietro, salvo quando, nei giorni di grande siccità, egli veniva trasportato in cerimonia per le vie del paese.