La nostra meravigliosa Basilica dei XII Apostoli compie 1630 anni!
Ultima o penultima domenica di novembre dell’anno 387:
Fu in questa data che possiamo definire “incerta” che San Bassiano consacrò la Sua nuova Basilica. La maestosa architettura sorse nel Borgo Piacentino, secondo la tradizione a poca distanza del luogo in cui vennero martirizzati i Santi Naborre e Felice.
Ben tre vescovi officiarono il sacro rito: Bassiano il Vescovo di Laus, Ambrogio il Vescovo di Milano e Felice Vescovo di Como. Il luogo scelto dal vescovo Bassiano era situato accanto alla via consolare Emilia che era largamente percorsa dai pellegrini per andare a Roma.
Il “sogno” di Bassiano era quello di unire la nuova chiesa, quella dei XII Apostoli, con Roma, sede del successore di San Pietro. Lo scopo di questa volontà era quello di contrastare le eresie che, già a pochissimi anni dall’editto di Milano, fiorivano numerose.
Fino a quel momento, possiamo supporre che i fedeli si riunissero nelle “Domus Ecclesiae” cioè delle “Case della Comunità” messe a disposizioni da alcuni cittadini. Il termine “basilica” deriva dal greco e significa sala regia (del re). Con l’ufficializzazione del cristianesimo come credo religioso riconosciuto, queste sale furono impiegate come chiese. In seguito per concessione pontificia il titolo fu esteso anche ad altre chiese che vengono chiamate “Basiliche Minori” (come la Cattedrale di Lodi).
La Basilica dei XII Apostoli
La nostra Basilica può essere chiamata anche cattedrale perché cattedra (cioè sede) del primo Vescovo di Lodi, Bassiano. Purtroppo la Basilica Bassianea non esiste più , al suo posto è sorta l’attuale che si ritiene fu costruita verso la fine del X secolo dal vescovo Andrea (970-1002) su ordine di Carlo Magno (742- 814) che aveva ordinato di erigere chiese più grandi e ben costruite. Nel 1163 dopo la distruzione di Laus del 1158, la Basilica fu abbandonata, perché il Corpo di San Bassiano fu traslato nel Duomo di Lodi, dove riposa tutt’ora. Nel 1300 il Vescovo Leone Palatini (1318-1343) rifece la facciata e il tetto, alzandola ed arricchendola di nuovi affreschi, che possiamo ammirare ancora oggi nel loro unico splendore.
