Prima di parlare della boga di San Pietro occorre fare una piccola premessa. Dove è conservata questa boga?
La chiesa di San Pietro
L’edificio in origine era orientato diversamente da come appare oggi.
Don Francesco Favini lo racconta nella sua “Raccolta di vari documenti storici della Chiesa Parrocchiale di Lodi Vecchio” del 1820.
“La Chiesa di San Pietro, ora la Parrocchiale fu edificata da San Giuliano Vescovo, tosto che cessarono le persecuzioni dei Cristiani, essendo successo nell’ Impero di Costantino il Magno che fattosi cristiano immediatamente pubblicò Editti e Leggi a favore della Religione Cristiana. Dietro i quali si distrussero tutti gli Idoli, e i Templi a loro consacrati ed in loro vece si vide riposta la Croce.”
Sant’Elena e San Silvestro papa
Questa chiesa venne consacrata da San Silvestro Papa e assistette anche l’imperatrice Elena.
La tradizione narra alcuni cristiani pregassero in un cimitero romano. Questi pregavano su un altare attorno al quale fu costruita la chiesa, consacrata proprio da San Silvestro Papa.
”San Dionigio Madiano Quinto Vescovo della vecchia città di Lodi, (Laus Pompeia) uno dei padri del Concilio Niceno, ricevette l’imperatrice Elena nel suo ritorno da Gerusalemme in Italia; e nello stesso tempo ricevette ancora San Silvestro Papa, che mossosi ad incontrare la detta Imperatrice, ed accompagnatala in Lodi (attuale Lodi Vecchio) alloggiò nel Vescovado di essa. Con tale occasione il Santo Pontefice consacrò questa Chiesa, e la Santa Imperatrice assistè alla funzione le donò alla medesima le Sante Reliquie dè Santi Innocenti e d’ altri Santi che essa portò da Gerusalemme”
(Archivio Ciseri – iscrizione al lato del Vangelo dell’altar maggiore)
La boga di San Pietro
San Silvestro donò a Laus la chiave, o boga, di San Pietro nel 328.
“Il Santo Pontefice tre anni dopo aver consacrato questa Chiesa manda per un Nunzio Apostolico a donare alla medesima la Chiave delle Boghe di San Pietro, che sana di continuo i morsicati dai cani rabbiosi. Si celebra la festa con Messa cantata al primo d’Agosto e si segni in tal occasione con detta Chiave in testa a fedeli per preservarli dal dolore di essa; come anche si fa lo stesso nell’ ultimo giorno dell’ anno festa del donatore della stessa.”